Leggenda vuole che Gennaro, vescovo di Benevento sotto Diocleziano, morì da martire nel 305, decapitato. A quanto pare un po’ del suo sangue fu raccolto e conservato, dopo mille anni (!) risalta fuori, e oggi è in due ampolle chiuse in una piccola teca nel Duomo di Napoli; tre volte all’anno, durante una messa-evento, il cardinale solleva la teca più volte e, muovendola secondo il rito, verifica se il sangue s’è sciolto o no. Lo scioglimento del sangue, di buon augurio (!) per la città, è considerato un miracolo..ma la spiegazione potrebbe essere diversa, e molto meno miracolosa. Il fenomeno è infatti facilmente riproducibile: mischiando tre sostanze – relativamente veloci da trovare anche al tempo – carbonato di calcio (es. guscio d’uovo), cloruro di sodio (sale da cucina) e cloruro ferrico (un sale presente sui vulcani attivi.. come il Vesuvio a Napoli!) – si ottiene una sostanza rosso scuro d’aspetto solido che, agitata, si liquefa. Hai presente il ketchup che metti sulle patatine? Ecco, non è facile farlo uscire dalla bottiglia, vero? Ma basta agitarlo un po’ per – bloab! – farlo colare fuori. Il nome scientifico di questo fenomeno è tissotropia, e dopo un esperimento del 1991 tre ricercatori del CICAP (Comitato Italiano per il Controllo delle Affermazioni sul Paranormale) ipotizzarono possa essere alla base del prodigio.
Naturalmente bisognerebbe verificarlo, analizzando con cura la sostanza nelle ampolle. Oggi l’esame potrebbe essere fatto senza alcun danno alla reliquia, ma la chiesa cattolica, che pur si guarda bene dal definire ufficialmente ‘miracolo’ l’evento, non lo permette. Ancora una volta, l’obiettivo di diffondere la fede è più forte dell’impulso a trovare la verità, anche quando questo è ben possibile!