La Madonna appare a Medjugorie

 

 Cosa appare dove? A Medjugorie, un piccolo paese cattolico dell’allora Yugoslavia, in una regione povera con tensioni religiose e politiche, nel 1981 una quindicenne che ha da poco perso la mamma vede una figura piena di luce con un bambino in braccio che afferma essere la madonna. Nei giorni successivi altri 5 ragazzi hanno la visione, e da allora messaggi quasi giornalieri. Sarà un caso che ancora una volta la madonna appaia a giovani incolti e cattolici, in un momento in cui la vita nel posto è fortemente condizionata dagli eventi? Che ci siano di mezzo ‘10 segreti’ tutt’ora non rivelati, e ‘segni’ che tardano a venire? Uhm.. Che i messaggi siano piuttosto semplici e ripetitivi, e che siano ricevuti per il solito tramite umano? Neanche a dirlo poi, la folla di gente via via più grande che segue il gruppo non vede assolutamente nulla.. Uhmmm.. E se a un certo punto i veggenti dicono di fare ‘viaggi nell’aldilà’ e la madonna chiede di costruire alberghi (milioni di pellegrini all’anno, diciamo anche solo 1 euro a testa..)? Anche questa è Medjugorie, ragazzi!

La parola alla scienza: diversi test sono stati effettuati a cura di 3 commissioni (nel ’84, ’85, ’98), per la prima volta in questo tipo di eventi, su alcuni dei ragazzi. Come risulta dai resoconti delle equipe mediche, niente di anormale (o ‘soprannaturale’) è stato rilevato durante i loro momenti di estasi: le risposte fisiche furono sostanzialmente uguali a quelle in stato di veglia. Sorprende invece – ed è ora di smettere di farlo, tanto è ordinario che accada – come anche in questo caso i dati ufficiali vengano sistematicamente trasfigurati in prove del contrario, dai soliti apologeti di professione, sempre pronti a fare un caso del nulla. Palpebre che non battono, pupille che non si dilatano alla luce e che invece si dilatano senza, sguardi e movimenti sincronici, corde vocali che vibrano senza suoni, battiti cardiaci in aumento.. Tutte cose eccezionali, che non sono mai avvenute. Anche su questo però si fonda la credenza popolare su Medjugorie e l’esplosione di fede che ne è seguita: che la scienza abbia raggiunto e in qualche modo certificato le apparizioni! Invece, non solo gli studi non confermano proprio niente del genere (*che cosa vedano* i veggenti e perché, se questa cosa esista e se sia o no soprannaturale, qual’è l’origine del fenomeno, ..persino lo stato di estasi!), ma hanno accertato piuttosto la naturalità dei comportamenti, al punto da suscitare seri dubbi sull’onestà dell’intero affare. Se a questo aggiungiamo che nell’approccio ai test è evidente una scarsa sistematicità (tale da non avergli fatto trovare spazio su pubblicazioni scientifiche) e (a volte) una dubbia neutralità di base sul fenomeno..

È bene rilevare che ad esprimere riserve sono anche i vescovi di Medjugorie, i quali fin dall’inizio hanno evidenziato mosse piratesche nell’organizzazione del movimento e scarsa lealtà verso la gerarchia. E la Chiesa di Roma? Tiene abilmente il piede in due scarpe come suo solito: da una parte non certifica affatto le apparizioni, e nel 2009 ha tolto a Vlašic (padre spirituale dei veggenti durante i primi anni) lo stato clericale (addebitandogli tra l’altro manipolazione delle coscienze); tuttavia ha autorizzato dei ‘prudenti pellegrinaggi privati’. Comodo, no? Così il culto può prosperare nonostante la posizione ufficiale della Chiesa, che per capire bene.. aspetta che cosa? Che le apparizioni finiscano? Furbissima!

Per una volta non posso che condividere il consiglio, e alla prudenza – moooolta prudenza – aggiungo l’invito a informarsi meglio prima, e a non giudicare nel pieno dell’emozione, cosa che, in tutte le situazioni, può portare a conclusioni più che superficiali, o sbagliate.
In un luogo di così grande fama, circondati da un paesaggio naturale bellissimo e da centinaia di persone già credenti e convinte, si crea automaticamente un clima di calore, esaltazione ‘mistica’ ed estrema aspettativa.. Magari non è tutto qui, diciamo, per contro 
è evidente che  a Medjugorie come altrove  già l’atmosfera è di fortissima suggestione..

Può essere difficile ma poi viene meglio, è tutto allenamento, tenersi fuori da uno tzunami di pura eccitazione sentimentale.. bagnarsene quel tanto che basta da godere della bella atmosfera, senza farsi trascinare dalle onde verso facili spiegazioni.. immaginarie.
Eppure per tanti è la regola! Si arriva lì e tutto parla d’amore, gente ritrova la voglia di vivere, si testimoniano guarigioni, qualcuno si converte.. Come non vedere in tutto questo l’opera della Madonna?? Beh, esattamente come non si vede quella del Tiracchio. Senza crederci.
Perché che lo sia, non *sappiamo*. Mentre sappiamo che spesso la fede si propaga più in fretta della verità. Essa richiede solo un animo disposto a stupirsi, e basta tanto poco; mentre per trovare la verità occorre pazienza, preparazione, e il coraggio di affrontare una delusione, se il caso.
Si sente dire che frutti buoni possono venire solo da un albero buono. , ma è un tipo di albero che non vediamo e in realtà conosciamo poco, anche se a molti sembra il contrario. Qui, come altrove e come sempre, la fretta di festeggiare il miracolo calpesta l’infinita serie di dettagli che non tornano, e i dubbi che dovrebbe sollevare. Perciò come dire che una guarigione ad ora inspiegabile è frutto di quell’albero? E perché sono così rare, se l’albero è davvero così grande e rigoglioso? E quando il frutto è una catastrofe, l’albero è sempre buono? Come dire che una conversione è anch’essa un frutto, se avviene per ragioni come queste? E dal momento che ogni religione ne conta sempre nuove, che esista un albero per ciascuna di esse? In questa foresta di fedi l’unica cosa certa sono i fatti. Che siano frutti del divino è un crasso pregiudizio che non aiuta la ricerca della verità nel mistero, e offende la nostra intelligenza e il nostro cuore. La metafora è sbagliata.

Questo è uno di quei casi in cui, quando sentono scetticismo, alcuni credenti si incavolazzano sul serio. Il semplice garbato dubitare (e figuriamoci l’ironia) suscita una iper-reazione del tipo Bastardo, tu mi manchi di rispetto!!, come se gli stessero rubando in casa. E forse un po’ così è, si sentono portar via qualcosa di prezioso, e non sanno come altro difenderlo.
Comunque
, anche gli scettici hanno diritto di parlare, e chi si sente offeso da una critica motivata ha un problema che non dipende da essa.

Come per tanti altri presunti miracoli – dalla statuetta che piange alla sindone, da Lourdes a Lanciano, dai santi a gesù – questo furore popolare che spesso si diffonde come l’influenza a dicembre poggia su 3 parole: voglia di credere. Una voglia che travisa i fatti, e li trasforma nella prova-scientifica-definitiva–ve-lo-avevamo-detto-e-ora-come-la-mettiamo-ah-ah-ah!!!
Ma per la scienza reale
 – che invece non improvvisa né vede perché crede – la realtà è molto diversa. Eccezionale quanto vuoi, ma non divina.


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