Le bugie della Bibbia
Chissà quante volte ti hanno detto che la Bibbia contiene tutti fatti veri e indiscutibili!Si dice che il Vecchio e il Nuovo Testamento sono proprio la ‘parola di Dio’, cioè sono giusti, stragiusti, supergiusti al 100%, perché sono ispirati direttamente da Lui e Lui non può sbagliare. Probabilmente nessuno, tra quelli che conosci, mette in discussione questo dogma.
La questione è importantissima, perché è questa ispirazione divina che rende la Bibbia autorevole, e degni di fede i suoi insegnamenti, noiosi e irritanti che siano.
Eppure.. Eppure non è così.
Studi importanti sull’origine della Bibbia (anche della moderna critica cattolica liberale [sì, esiste!]) concludono che tali testi sono nient’altro – attenzione – che racconti tramandati a voce, poi scritti da persone diverse e in tempi diversi senza grande precisione, per sviluppare una teologia più che fare storia. In essi vengono raccolte ed elaborate idee ebraiche e di altri, in forma di eventi e regole soprannaturali anziché umane, poi sottoposti lungo i secoli a fantasiose aggiunte, traduzioni capricciose e convenienti interpretazioni.
È un puzzle, ideato e scritto da semplici uomini, come tutti i libri sacri, il cui messaggio – frammentato, anche inesatto, a volte inconciliabile e in parte oscuro – proprio per la sua approssimazione ed evanescenza di fondo è possibile ricomporre in modi diversi.
Bibbia che cerchi, bibbia che trovi..
Il che, se ha sempre affaticato gli storici, ha fatto il gioco dei tanti difensori della fede. Ecco perché da cristiani si può essere evangelici, anglicani, ortodossi, cattolici e quant’altro, perché gli ebrei e i musulmani possono restare tali, perché si può credere ad altri dèi, e perché di conseguenza.. è possibile, sensato e legittimo il non credere affatto.
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D’accordo che uno crede in quello che gli piace, ma meglio qualcosa che dia una certa garanzia di autenticità, no?
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Da sapere: alcuni, di fronte all’evidenza di questi e altri errori, produrranno spiegazioni d’ogni tipo per dimostrarne invece la divina coerenza. Ma il vestitino teologico non sempre nasconde contenuti: se senti puzza di dogma o le info non ti convincono, non sentirti obbligato/a a crederci.
Altri, poi, si affretteranno a minimizzare come niente fosse, dicendo che fra noi e Dio il succo è ‘ben altro’. Ah sì? Ma se dimostriamo che la Bibbia traballa, che Dio non esiste, e che non è affatto la fonte del buono, che succo rimane?
E bada che non le ho inventate io queste notizie, sono fatti che puoi verificare. Stanno lì, nella bibbia stessa, nella storia, nel lavoro dei critici, e nello stridente contrasto con l’etica umana.
Eppure, certe cose saranno lo stesso considerate ‘blasfeme’, cioè false, offensive,corrotte e crudeli. Perciò, sarà meglio usare un po’ di tatto nel parlarne in giro,soprattutto con persone particolari: ad esempio qualcuno, molto credente, potrebbe dispiacersi davvero tanto, nel capire che ha sempre avuto torto. Alcuni saranno aperti e rispettosi, di certo persino interessati, ma qualcun altro, potrebbe sentirsi molto colpito/a e chiudersi in difesa, o non tollerare che tu abbia un’opinione tua e informazioni contrarie sull’argomento. Allora, invece di ascoltarti, potrebbe prenderti in giro, o farti sgradevoli pressioni, persino cercare di intimidirti in qualche modo.. come se aver ragione così avesse qualche valore! Non sarebbe affatto giusto, perché ogni Essere Umano ha diritto alle sue idee, e siamo d’accordo che non te lo meriteresti proprio: non solo avere idee proprie è una cosa lodevole, ma avresti anche ragione tu sull’argomento! Una reazione esagerata, quella, che si può capire: certe persone per prima cosa non accettano che si mettano in dubbio le loro certezze, e non gradiscono opinioni diverse, soprattutto se evidenziano errori e limiti di un religione. Così li tengono nascosti o non ci pensano, o alzano il volume del gregoriano quando ne sentono parlare, senza curarsi delle orecchie altrui. Ma questo non cancella i problemi della fede, anzi, semmai li inasprisce.
Se ti capita di parlare di queste cose con persone così, ti do un consiglio, meglio un po’ per volta, così assaggi le loro reazioni e decidi se ti va di approfondire, se vale la pena di ascoltare, e a tua volta spiegare. Non è detto che tu debba per forza farlo: a volte è meglio nemmeno iniziare l’argomento, con chi è più pronto/a a predicare e a prendersela che a ragionare. Invece, parlane liberamente con chi sai che rispetta di sicuro la tua opinione (il che non vuol dire essere sempre d’accordo) ed è ben disposto/a al dialogo. Tieni conto che è vero che gli adulti hanno più esperienza e nozioni dei giovani, ma l’età non dà automaticamente ragione né rende per forza migliori. Che esperienze, che nozioni? A qualcuno non piace ammetterlo ma anche i genitori e i professori, i preti e i papi possono sbagliare. Se una cosa è vera o buona si capisce guardando i fatti e camminando insieme.
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