Genesi – Fin dall’inizio Dio si comporta veramente male, con noi. Il tema è importantissimo e denso, perciò gli ho dedicato un ampio spazio tutto suo: Il peccato originale – Di come Dio ci ha fregati tutti e l’ha fatta franca (Appendice B, in fondo).
Inizia così:
“La favoletta della mela e del serpente parlante è davvero molto incisiva e prende l’immaginazione, e nonostante oggi alcuni la vedano come allegoria (giustamente: dio che passeggia, animali parlanti, ..), dal VT e NT (Lc 3,23-38; Rm 5,14; 1Tm 2,13; 1Cor 15,22) fino ad oggi è invece presa come fatto vero, ed è ancora insegnata così com’è.
Ma è assurda e contorta per tanti motivi, come il serpente che si nutrirà di polvere, e il fatto che la vicenda contrasta con l’onniscenza di dio.
Qui vedremo i difetti moralmente peggiori, tralasciando i dettagli..”
• Diluvio – Humor nero, dicevo. Il pezzo non è solo assurdo, è di una cattiveria unica. Dio, insoddisfatto della sua creatura che sapeva benissimo avrebbe fatto casini, non prova con i mezzi più efficaci a portare la pace e la ragione.. no! Non c’è niente in mezzo fra il male e il bene, gli è estraneo il concetto di miglioramento: è scontento e, come un bambinetto viziato, getta via il suo giocattolo! Si dirà, ma no anzi, ha salvato Noè per ricominciare! Troppa grazia.. quanta bontà per uno che ha appena trucidato il genere umano! Piccola, misera consolazione!
Dovrebbe bastare far vivere una famiglia (e per i meriti di uno solo), quando il resto del mondo è stato affogato? Uomini, donne, anziani, bambini e.. nascituri! Ebrei e non!
*Tutto il mondo* era tanto cattivo da meritare la morte? E ci vanno di mezzo pure gli animali e le piante! È possibile? Ha senso? È amore?
Lo sterminio del’uomo, chiamato amore per l’uomo!
È vero che non è successo, ma il brutto è crederla una buona azione! Questo era il modo di affrontare le cose a quel tempo, quando non si conosceva il dialogo, né il rispetto, ma una giustizia monca, il ‘nemico’ andava spazzato via! Se dio fosse stato reale, li avrebbe certo superati in bontà e civiltà, voglio pensare.. Un dio da quelli fantasticato, invece, non avrebbe potuto che restare al loro livello. E infatti..
Che mentalità ristretta e fanatica! È la radice del fondamentalismo, che oggi non a caso torna di moda, in religione e in politica. Non ce n’è più bisogno. E se non ce ne liberiamo – noi che oggi abbiamo valori migliori e strumenti speciali – torneremo a soffrirne più di quanto immaginiamo.
L’assurdo più assurdo è che dio, che punisce gli uomini per la loro malvagità, dopo il diluvio dice che non lo rifarà perché tanto l’uomo è.. malvagio! Ma che coerenza, che onniscienza, che furbizia (cfr Gn 6,5 con 8,21 e 9,6)!!
Come al solito, dio prima fa i danni, poi raccoglie i cocci e si sente un salvatore.
• Sodoma e Gomorra – Vedi sopra, Diluvio.
• 42. È il numero di ragazzini squartati da due orse (!?) dopo che furono maledetti nel nome del Signore. La colpa? Aver chiamato ‘pelato’ un tal profeta Eliseo (2 Re 2:23-24). Quando si dice dare una lezione.. 250. Gli uomini stimati, con mogli e figli, bruciati o sepolti vivi da Dio per aver contestato l’autorità di Mosè. Il giorno dopo tutti gli Israeliti si lamentarono per la strage, e di nuovo Dio scatenò l’inferno: ne morirono altri 14.700 (Nm 16 e 17). Tanto per chiarire l’idea del Signore sulla democrazia.. Ricca è la Bibbia di storie dell’orrore come queste, nel VT raccontate come fatti reali e regole, nel NT soprattutto in parabole e promesse.. per il divertimento di grandi e piccini. Ottime al campeggio per una serata davanti al fuoco:
Gn 9,20,27; Gn 19,30-38; Es 22,17; Lv 20,13; Nm 15,32-36; Dt 17,12; Dt 28,15-69; Gs 7,20-25; Giudici 11,30-39; 1 Sam 6,19 e 18,27-28; 2 Sam 12,13-18; 2 Re 10; Dan 6,8-25; At 5,1-11; ..ecc.
• Segue un mucchio di passi che parlano da soli. Inganni, saccheggi, atti di superbia e ambizione, guerre di conquista, massacri e torture immotivate, sacrifici animali.. tutto come dio comanda. Dagli un’occhiata:
Es 32,17-28; Es 7-11 e 12,29-30; Nm 21,4-6 e 36,12-35; Nm 31; 1 Sam 6,13-19 e 15,1-8;
Gs 6,20-21 e 11,15-20; 2 Sam 24,15-16; Dt 7,11-24; Es 22,17-19; Dt 21,18-21 e 13;
Dt 2,24-37 e 3; Dt 20,10-18; Nm 21,1-3 e 33,35; Dt 14,21; Is 28,13; Dt 28; Ez 20,21-26; Es 3,21-22; Es 13,11-15; Lv 1; Ger 19,8-9 e 20,1-6; Nm 31,18; Es 21,1-24; Lv 25,44-46; ..ecc.
Ci si pone qui un doppio dilemma, mi pare: questi racconti su dio non sono cronache attendibili, ma se si respingono si demolisce l’autorità della bibbia. Se invece si accettano come veri, cosa pensare del comportamento di dio? Ripudiarlo, come si ripudiano i crimini contro l’umanità? Approvarlo, come fosse giusto? Fregarsene, come fosse niente? Altro?
A ciascuno la sua decisione, sapendo che c’è in gioco la giustizia, e la nostra dignità[9].
Fammi il favore, fa’ il conto di quanti nel VT sono morti per la chiara volontà di dio e quanti a causa di satana. Ecco. Questo modo di affrontare i conflitti e le rivalità per mezzo di armi, maledizioni e vanità, produce la guerra che viene dal risentimento, oppure la pace che viene dalla paura. Oggi non è per nulla scomparso, e se nei secoli gli abbiamo concesso di ripetersi è perché non ci eravamo accorti della connessione, e non abbiamo smesso di usarlo. Se poi vogliamo credere a dio e dare a lucifero la colpa, forse ci sentiamo tutti meglio, ma restiamo fuori strada, e lontani da una vera soluzione.
• Il Nuovo Testamento non è da meno. Sebbene il VT sia più denso di episodi, nel NT almeno 2 idee generali rientrano di diritto fra gli orrori della bibbia: l’idea di una tortura eterna per il semplice non credere – sarebbe troppo persino per un vero delitto – e quella di un dio che sacrifica il figlio – a maggior ragione perché è considerato un grande atto d’amore, invece che un tragico delitto.
Ne ho parlato nel cap. Un dio così ci rende schiavi, e proseguirò sotto, in Appendice B.
*
L’assoluta, automatica verità e giustizia della bibbia è un sogno. E se da essa dipende l’origine divina – se dio davvero intese darla senza errori – allora anch’essa è un sogno.
La bibbia ha il suo fondamento non nella verità, ma nella fede. Chi crede alla cieca crede per principio, se ne frega dei contenuti e in particolare degli errori. La fede è fondamento delle cose che si sperano e prova di quelle che non si vedono (Eb 11,1). Quanto vero!
*
Botta? Bene!
Nota che non ho fatto che citare la bibbia stessa. Non guardarmi storto, non c’è niente di mio, non ho inventato nulla. È tutto già lì. Leggi.
Risposte a tutto questo non ne mancano, e prodighi saranno certuni con le ‘soluzioni’.. tuttavia fai bene attenzione quando ascolti, e confrontale con il prossimo capitolo Help & Tips : se i fatti non risultano corretti o il metodo cade fra i Trucchi e non ti puoi fidare,incartale e reinviale al mittente con pacco celere!!
Secondo la mia esperienza, ecco alcune di quelle classiche. Fra le peggiori ci sono:
– «Dio ci ha dato la vita, quindi può togliercela!». Cosa? E perché mai? Ci dona la vita ma può riprendersi il regalo quando vuole? Che ragionamento è?? Perché dovrebbe essere autorizzato a farlo? Siamo forse oggetti nelle sue mani? Forse che un genitore ‘dispone’ della vita di un figlio, e può torturarlo e ucciderlo solo perché è il genitore?
– «Dio ha detto a noi di non uccidere, Lui può fare come gli pare. È Dio!». Che? Vuoi dire che se una persona uccide è uno squinternato assassino, se lo fa dio tutto bene? Ma non uccidere vale perché è giusto o perché l’ha detto Dio? Semplifichiamola: 2+2 fa 4 perché è giusto o perché l’ha detto Dio? Se è giusto, lo deve essere anche per Dio. Se dio dice 5, si becca un bel 4 in matematica, e chi gli dà ragione quando comanda battaglia affonda l’etica, la disintegra, perché le preferisce dio. Altro che etica assoluta, questa è la peggiore forma di relativismo!
Se dio non può essere giudicato per il male che fa, allora nemmeno per il bene. Un crimine è grave per il danno alle vittime, e qui parliamo di persone! Il rango del colpevole non può essere che una aggravante, e qui parliamo di un dio!
È sleale, seppur devoto, chiamare dio giusto (assolutamente giusto!) secondo la nostra morale, e poi continuare a farlo nel momento in cui la vìola. Chi pensa così è sottomesso fino all’osso, fino al punto da rinunciare alla coerenza senza nemmeno accorgersene, fino ad approvare l’orrore. Dio è tanto necessario?
– «Chi siamo noi per giudicarlo?» Questa mi piace. Chi siamo noi? Siamo l’oggetto (letteralmente) dei suoi piani, del suo volere, del suo giudizio. Abbiamo dunque tutto il diritto di giudicarlo. Dall’alto (o dal basso, direbbe il credente) delle nostre capacità razionali e dell’etica umana, la quale ha raggiunto punte altissime e in base a cui organizziamo niente meno che la nostra vita, la convivenza, le leggi dello Stato. Chiaramente inconcepibile dal punto di vista della fede in un dio re e signore; ingiusto e arrogante per chi vi si è sottomesso e si crede soltanto il satellite di un sole. Ma c’è da chiedersi se è la scelta giusta, se vogliamo questo dalla nostra vita. C’è da chiedersi perché l’aspirazione alla totale obbedienza, a una autorità esterna e misteriosa dai princìpi impenetrabili e dai metodi ingiudicabili, e l’intenso sforzo per immiserire la nostra natura e i nostri valori, siano considerati una visione di vita giusta, gratificante, lodevole, preferibile.
– «Dio ha le sue ragioni..» ..per comportarsi così? Anche sicari e borseggiatori ne hanno, ci puoi giurare! Il punto è: quali sono? E perché dovremmo accettarle? Perché scagionarlo come innocente, e non dire almeno «Secondo l’etica umana si è comportato male, ma voglio comunque accettare ciò che ha fatto»? Troppo difficile? Lo capisco. La chiarezza è nemica della fede cieca.
Rileggili e pensa: in quegli episodi della bibbia, Dio aveva o non aveva un buon motivo per fare ciò che ha fatto? Era giusto, moralmente giusto? Era necessario? Era impossibile nonfarlo? Non c’erano altre strade.. per un dio onnipotente?
– «La morte di Gesù ha poi cambiato le regole dell’Alleanza!» Ciò non giustifica i suoi crimini di prima! Inoltre, un dio che cambia leggi e idee a seconda del momento, come già dopo il diluvio (Gn 6,5 e 8,21!), non mi pare mica perfetto, né la sua parola assoluta. Esattamente come noi!
E chi ci dice che non la cambierà ancora? Lui ha le sue ragioni..
– «Ma Dio ci ama!» A volte non lo dimostra. Qualsiasi criminale può essere giustificato credendo che ha ‘le sue ragioni’ e ‘però ci ama’. Qualsiasi dittatore tiranno, qualsiasi partner schizzato e genitore violento. Sta a noi realizzare che per certe azioni non c’è scusa che basti, perché non esprimono amore! Nessuno di essi è 100% cattivo, ma nemmeno 100% buono. Per lui amare è questo? Problema suo. Ci ama? Ciò non basta a scordare il male che ci fa. E noi non dobbiamo per forza accettare questo tipo di amore, né siamo in dovere di contraccambiare. Sei preso/a dentro a ’sta cosa? Resisti e liberati! Non mentirti. Meriti di più.
– «Al tempo fare così era normale!» Sì, perché erano ancora civiltà sanguinarie e primitive, dal punto di vista dei diritti dell’uomo. Non stiamo parlando di pettinature alla moda, ma di stragi seriali e crudeli torture. L’hanno fatto, ma non avrebbero dovuto. Era lontano per loro il tempo di capire. Ma un dio, un dio doveva già saperlo. Un dio onnisciente e onnipotente, un Dio Amore e Giustizia, un dio che ha deciso di intervenire poteva allora prevenire, dividere i litiganti, mediare per la pace, insegnare a convivere. Non pensi anche tu?
Invece che decide di fare? Cavalca al fianco dei suoi protetti, suona la carica, guida l’attacco! Comanda, aiuta e gradisce stragi e saccheggi, andando ben oltre la legittima difesa!!
Pare che dio si sia adattato ai costumi violenti di quella gente, ma se è così la sua morale è relativa e volubile.. E se dio aveva un piano, è costato tanto sangue innocente.
O forse, si è comportato come il peggiore dei briganti solo perché dei briganti.. lo immaginavano così! Dovendo scontrarsi di continuo con vicini dalla spada facile quanto loro, si davano forza credendo a una specie di super-guerriero che approvava dall’alto le loro scelte..
Beh, fatto sta che quelle azioni e i princìpi che le guidarono, magari mai accadute ma finite in un libro sacro, oggi sono carta straccia. Al tempo era normale? Non vuol dire che fosse giusto, e
dio – se esiste – ha la sua responsabilità.
– «Ma il pensiero della Chiesa ovviamente si è evoluto!» Ma certo, è naturale. Se è cambiato però, non è assoluto. Se è migliorato, prima era sbagliato, era peggiore. Nei princìpi, nei metodi. Naturale, no? Se si hanno zero problemi a difendersi col ‘si è evoluta’, accettare che quindi ‘prima era sbagliata’ richiede uno sforzo di onestà e coerenza, a mio parere.
Ammettere serenamente che il divin messaggio è stato dato a popoli antichi nei modi adatti al loro semplice livello di comprensione, che letto nel contesto di allora è perfettamente spiegabile, che ogni secolo porta naturali riletture e più corrette interpretazioni, e *nel contempo* affermare che è assoluto, immutabile, perfetto, vero e giusto ora come allora e pur sempre ispirato, mi pare un altissimo esempio di come la fede passi per una logica aggrovigliata e renda possibile credere seriamente qualsiasi cosa. L’abitudine di restaurare il proprio credo mantenendolo valido prima e dopo è comune quanto quella di piegare i fatti al credo anziché viceversa, e a quella di seguire una dottrina alla un po’ come mi pare dicendosi lo stesso cattolici (o quant’altro).. il tutto con una spontaneità disarmante. Abilità eccezionali, tutte lì nel tentativo di quadrare il cerchio con il rigore di un fumogeno. È duro e costosissimo diventare esperti nell’arte di prendersi per il didietro..
– «Ciò che conta non sono le varie storie, ma il significato dietro di esse!» Ah, come le favole di Esopo! O i favolosi Miti greci! Che differenza c’è, allora? ..Ma non era verità ispirata? Perché non raccontarla subito bene, ma dargli giù di metafora?? E perché scegliere anche brutte storie? E dov’è scritto esattamente quali passi lo sono, perché nel testo non si fa differenza? Il fatto poi che siano state date vere per secoli, non vi spaventa, non vi fa dubitare della fede come mezzo di ‘verità’?
Perché allora anche oggi si insegna ai bambini proprio di Adamo ed Eva, del diluvio, della croce? Come scegliere ciò che è reale e ciò che è metafora? Qual’è il criterio di distinzione, o tutto può essere vero o allegorico solo a seconda di quanto ci piace? Cioè, se nel raccontare una partita si dice che è finita 3 a 2 e che ha segnato il portiere teletrasportandosi in area avversaria, dobbiamo credere al teletrasporto? E al risultato finale? Che differenza c’è? E perché i nastri della moviola sono scomparsi? Saranno mai esistiti? E la partita?
Se è metafora, come sapere se il suo significato però è vero? E che significato può avere una brutta storia, se non in sintonia con essa? Perché se in un punto l’autore ha scelto di scrivere una certa cosa negativa, si dovrebbe noi vederla *comunque in senso buono* (es. in Lc 14,26 la parola greca è miseo, cioè proprio odiare)? Perché sistematicamente spiegare un passo brutto con un altro migliore, come se quel passo da sé non valesse, e andasse corretto? Perché non viceversa, allora, se non per un pregiudizio?
Perché arrotondare tanto i significati, ma chiamare lo stesso la bibbia infallibile così com’è? Con che sicurezza e che presunzione dare un nostro senso a ciò che dio volle dire? E perché è necessario farlo?
Già la storia come storia non era provata, adesso dovremmo fondare una vita sul ‘senso’ che avrebbe, cioè che gli diamo noi? “Dio ha creato l’universo, noi lo abbiamo tradito, Gesù è sceso a riparare”, il resto è mancia?
Immagino poi che la storia di gesù resti vera, ma essa dipende da Genesi, e se Genesi non lo è..
Le allegorie illustrano ciò che per l’autore è la verità. Ma chi ci dice che lo sia davvero? E se per spiegare una verità si fa uso di animali parlanti, come in Esopo, o di dèi, come nella bibbia, è logico credere che questi esseri vivano davvero? Si può capire allora l’indignazione di centinaia di milioni di cristiani, anche cattolici, che inorridiscono all’idea – di altri milioni di cristiani – di ridurre ad artificio letterario quella che per loro è la reale parola di Dio. Cercando di ridargli dignità, però, affogano nelle imperfezioni bibliche; mentre chi si aggrappa alla ciambella della metafora, fa un affronto alla bibbia e a dio stesso.
..Chi non crede né a l’uno né all’altra, invece, è bell’e a posto. ;-D
Sigh!! :-((
Fra le altre che ho sentito: «Ma Dio ha un piano (e ciò lo giustifica?), il Vecchio Testamento per noi non vale (falso: è sacro, è necessario. V. Ccc 123), vanno lette nel contesto (certo! Ma le singole parole scelte avranno pure il loro valore).. Dopotutto è Dio che fa le regole (quindi può romperle a piacere?), non è un errore di Dio ma dell’autore (eh, ma non era ispirato? In più, allora errore c’è), la parola/la tradizione ebraica ha un altro senso (Sicuro/a? Spiega pure).. Nel caso di contraddizioni basta unire i 2 racconti (non sempre basta. Cmq, su quali basi? Allora si può anche scartare entrambi!), però altrove dice anche il contrario (e allora?), io credo alla bibbia e non necessariamente alle sue traduzioni (tutte le bibbie sono traduzioni), la scienza conferma tutto (falsissimo).. Sono errori minori (per niente. Cmq, crolla infallibilità), la mia bibbia non dice così (dimostra che le varie traduzioni hanno senso diverso: tutte parola di dio?), ma qui potrebbe essere che/Probabilmente invece (Forse. Quindi incerto. La Verità dov’è?).. Se è nella Bibbia è vero (pregiudizio!), non possiamo capire Dio perché siamo limitati (che ne parliamo a fare?), la Bibbia parla al cuore (di chi si predispone! Soggettivo, relativo: lo fu scriverla, lo è leggerla) è perché così Dio mette alla prova la tua fede (facendo errori e orrori? E poi chiedendo: mi ami ancora?)»..
Oppure: «Come ti permetti, tu non sai chi sono dio!», o anche «Bibbia infallibile, ateo sbaglia, io so!», o ancora «Bla-bla-bla, la-lallalla-laaaaaaaaaaaaa» (tappandosi le orecchie con le dita).
Niente da fare però, nessuno di questi argomenti basta: sono soluzioni spelacchiate, più o meno raffinati accomodamenti, non di rado veri contorsionismi logici. Bene che va, la spiegazione che appiana il problema ha lo stesso valore di quella che lo evidenzia.
Ne segue che la bibbia è chiara e armonica soltanto se si evitano le sue parti sbagliate,e se si sceglie arbitrariamente la spiegazione che fa comodo. Cioè se si *presume* che dio sia buono giusto ecc. e si fa calzare il resto.
«Dev’essere come credo!». «La mia è la vera, ne sono certo!». «Dio mi ispira!». Ma perché allora non ispira tutti allo stesso modo? Esistono 3 grandi religioni, diversi sottogruppi e un’infinità di piccoli culti basati sullo stesso libro! E dunque il problema resta: dov’è il giusto? Il vero? Soprattutto, dove *l’assoluto*?
«Io sono la via. Per la segnaletica, arrangiatevi». «Chi ha orecchie per intendere intenda, poi ci passi gli appunti». «Io sono la luce del mondo. Ah, ..avete già la corrente elettrica?».
Sintesi: non importa se un passo può essere *interpretato* positivo, se può essere ‘armonizzato’ con un altro simile (come se i due autori avessero scordato di dire l’uno le cose dell’altro) e se c’è *anche* del buono nella bibbia: il fatto che vi si trovino parti discordi e interpretabili, azioni immorali legittimate e pessime lezioni di vita, rende meno che perfetta quest’opera, meno che divina la sua confezione, meno che chiara la via per il paradiso, meno che certa la sua esistenza, meno che roccia la base della fede,meno che sicura la parola di chi crede!
*
C’è al mondo un cristianesimo liberale che ha accettato il problema. Non prende la bibbia alla lettera, è cosciente degli errori e ritiene che le parti da film horror non siano ispirate, perché in contrasto con la loro idea di dio. Già meglio!
Pensa, ad esempio, che nel 2005 i vescovi cattolici di Inghilterra, Galles e Scozia hanno pubblicato un documento dottrinale in cui scrivono fra l’altro:
«Non dovremmo aspettarci totale accuratezza dalla Bibbia su (…) temi secolari. Non dovremmo aspettarci di trovare nella Scrittura piena accuratezza scientifica o completa precisione storica».
(Il dono della Scrittura, p.18. Traduzione dal TESTO INGLESE).
Incredibile, si sono svegliati persino loro! Come al solito, quando una posizione non è più storicamente, logicamente o socialmente sostenibile, eccoli che cambiano pelle e si adeguano, continuando però a ritenere il loro punto di vista.. ispirato. Sì, come può esserlo un camaleonte! Non è che dicono: ok, abbiamo sbagliato, oppure ok ma voglio credere lo stesso. Cambiano, e tornano a chiamarlo vero cristianesimo!
Ovviamente l’autorevole testo non ha mancato di sollevare polemiche, proprio fra i cattolici (ma non in Italia, dove guarda un po’ è quasi sconosciuto!). Il vaticano tace, perciò non nega, ma nemmeno conferma. Comodo eh?
La parte sulla salvezza, naturalmente, quella resta vera, sì sì. Già! Uh? Ma.. Eh??
Ma il punto è sempre quello! Se la bibbia ha anche un solo episodio sospetto, una sola parola dubbia, un solo piccolo errore – e sono molti di più – non può essere presa per infallibile, nemmeno nelle parti che ci piacciono: la sua credibilità è ferita a morte, e *soprattutto* in quei punti teologico-resurrezional-miracolistici che – al contrario dei temi secolari (storia, geografia, antropologia, archeologia, fisica, etica, ..) – non possono essere *verificati*.
Parola di Dio lo stesso? Credendoci sì (et-voilà!), ma come insistere che è tutta giusta,o che la sola metà bella è divina? Come pretendere di saper separare con mano ferma il suo messaggio vero dall’errore dell’uomo che scrisse, copiò, interpretò? E come crederloassoluto, perfetto, eterno?
Con che diritto scartare le parti brutte o false solo perché dio, in altre parti *dello stesso libro*, è descritto bene, o chi crede lo dà per scontato? E come la mettiamo con la storiella dell’‘ispirazione’, che riguarda tutta la bibbia, quindi anche gli errori?Vogliamo fare come nulla fosse? Vogliamo credere quello che *vorremmo* ci fosse scritto, ma non c’è? Difficile, se non prendendoci a schiaffi con la fede.
Ostinarsi a non vedere i limiti e i difetti del librone, nonostante l’evidenza, discolpare ad ogni costo avventurandosi in spiegazioni razional–inverosimili.. dev’essere un gran peso. Perché?
Stai ai fatti, verifica i fatti! Confronta l’etica degli dèi con la tua. Liberamente, giudica.E nel dubbio, dubita.
*
Beh, per molti versi – come ogni libro sacro e non solo – la bibbia contiene parti interessantissime, quindi di grande valore! Ma crederla perfetta e coerente, moralmente impeccabile in ogni sua parte, e perciò lasciare che sia essa a guidare il nostro mondo, credendo di trovarvi già tutte le risposte e le più giuste, è certamente poetico, ma è anche l’arresto cardiaco della ragione, e – a volte – ruggine emotiva.
Perché non considerarla un libro riuscito a metà, da non prendere troppo sul serio? La bibbia, quale volontà di dio delude, però come rozzo sforzo d’uomo non è male.Accettato questo, si potrebbero finalmente gustare le parti migliori senza dover difendere le peggiori.. Che ne pensi?
Tu, sei libero/a di non annodarvi il cuore! È un invito a buttare a mare i dogmi, e a fare scelte nuove.
*
Se qualcuno leggendo queste righe fosse rimasto scosso, lo capirei. Mi dispiace! Mi dispiace per chiunque giunga a perdere le sue illusioni (penso naturalmente che sia un bene).
Probabilmente c’è chi a caldo avrebbe proprio voglia di darmi un pugno sul naso.. Lo capisco, gli direi, ed è una sensazione legittima (non per la bibbia, invero, secondo cui Mt 5,39 e 5,43 e 7,1-6; Lc 6,29; Gv 8,7; Rm 12,17-21) ma se lo facessi, *confermeresti* ciò che dico. Io non voglio screditare la religione, ma confutarla. È qui che dobbiamo affrontarci, sul terreno dei fatti, a colpi di argomenti. Gli direi: sappi che io non crederò per fede. Mi serve qualcosa su cui ragionare, una prova decisiva o un motivo di interesse. Se invece.. prove non ce n’è, e nel setaccio che tieni in mano resta solo fede e interpretazione, allora per me è troppo poco. Naturalmente hai diritto alla tua opinione personale! ..E anche io!
La legge, ci protegge. Più ancora, io rispetto la tua, e tu la mia..
Poi si discute sulla migliore, e sulla qualità dei ragionamenti e fatti con cui le sosteniamo, ma ora prova a richiamare i tuoi valori personali: puoi accettare che altri abbiano idee diverse? Che le possano esprimere, come tu le tue? Sei disposto/a a parlarne senza sentire l’obbligo di imporle? Sei convinto/a anche tu che è meglio aiutare a capire senza ferire?
Spero di sì: godiamo degli stessi diritti, e possiamo lasciare che i lettori scoprano dov’è la verità.
Dai coraggio, diamoci la mano. Dio certo non mi teme, e poi già vado all’inferno.. gli direi!
*
Questa, la mia lettura della bibbia. Vai dai, stacca se ti serve, rinfrescati un po’. Perché, dopo la bibbia, è in arrivo un altro pezzo forte.